È ufficiale, abbiamo portato a casa il bando per le reti d’impresa della Regione del Veneto nell’ambito del POR-FESR 2014-2020.

Si tratta di un finanziamento a fondo perduto davvero importante: abbiamo presentato, per conto delle aziende che hanno aderito alla nostra proposta, un progetto di attività e consulenza specialistica molto articolato, a fronte di un budget complessivo pari a quasi il massimo della spesa consentita (500.000 Euro). La Regione ha valutato positivamente il nostro programma e ci ha concesso il massimo del contributo, pari al 50%, a fondo perduto.

Ma che cosa sono il POR e il FESR?

Penso sia opportuno ogni tanto scrivere per intero queste sigle, segnatamente la E di Europeo e spiegare di cosa di tratta.

Il Programma Operativo Regionale (POR) è lo strumento attraverso cui la Regione del Veneto, grazie ai circa 600 milioni di euro messi a disposizione per lo più dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione stessa, sviluppa un piano di crescita sociale ed economica nei settori dello sviluppo industriale, dell’agenda digitale, dell’ambiente e dell’innovazione.

Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) è un Fondo Strutturale e di investimento Europeo il cui obiettivo è quello di finanziare progetti di sviluppo all’interno dell’Unione europea.

Il bando a cui faccio riferimento ha come beneficiari Reti, ATI e in generale Aggregazioni di Micro imprese e PMI venete interessate a promuoversi nei mercati internazionali facendo squadra, attraverso un programma coerente di attività sia di formazione interna, marketing, comunicazione e strategia commerciale per individuare le reti distributive e le controparti d’affari nei mercati obiettivo.

Quindi grazie a questi fondi dell’Unione europea il ‘nostro’ gruppo di 4 aziende del settore interior design – che hanno felicemente deciso di mettersi in rete – svilupperanno nei prossimi 2 anni con il nostro supporto un programma di attività – fatto di fiere, allestimenti, incontri d’affari, e-commerce, imparare a fare business con diversi mercati e culture – che altrimenti non sarebbero state in grado di fare.

Non è stato facile arrivare all’aggiudicazione del Bando.

Anzitutto mettere insieme le imprese non è affatto facile. Fondamentale è fare capire loro i punti di contatto, le complementarietà e soprattutto il concetto che nei mercati esteri è vincente – se non indispensabile – presentarsi con una gamma di servizi e prodotti completa. Il mettersi insieme è l’unica via per superare il limite della piccola dimensione, che all’estero è perdente, senza se e senza ma.

L’altro importante scoglio è stata la elaborazione della domanda per accedere al contributo: trattandosi di somme ragguardevoli il progetto doveva presentare caratteristiche di organicità e veridicità. I contenuti e la scrittura tecnica del progetto sono due aspetti che devono andare coerentemente a braccetto.

Adesso siamo punto a capo. Abbiamo la soddisfazione di esserci conquistati una grande opportunità, ma bisogna rimboccarci le maniche per implementare un programma davvero ambizioso!

Al lavoro! (che bella questa parola…)

Foto presa da https://www.scuolissima.com/2018/12/lunione-fa-la-forza.html