L’Italia, con una quota di mercato del 18%, è il secondo fornitore di mobili per questo Paese (alle spalle della Cina). Significa che nella fascia Premium siamo i primi.

E’ il Paese che cambia più divani in meno tempo al mondo: e dai divani alle cucine, al salotto e al bagno il passo è breve.

Dal 2016 il Pil israeliano aumenta con una media del 3,5% (dati Fmi), grazie al rafforzamento dei consumi, all’incremento della produzione energetica. Da ciò sono derivate le recenti misure a sostegno del settore abitativo. Tutti fattori questi che contribuiscono all’attrazione degli investimenti nel settore immobiliare, con buone opportunità per il design made in Italy di ampliare le proprie quote di mercato: segmenti di crescente interesse sono rappresentati dal contract alberghiero, boutique hotel e dai residence complex di lusso, caratterizzati da una forte personalizzazione degli ambienti, in cui il ‘su misura’ è molto richiesto.

Esiste poi uno storico legame che da sempre lega i principali marchi del made in Italy ai designer e architetti israeliani, molti dei quali hanno studi anche in Europa e Stati Uniti.

La clientela è internazionale, sofisticata e con buone disponibilità di reddito. Tel Aviv rappresenta per i grandi brand di cucine del made in Italy la quinta città per vendite, preceduta da Londra, New York, Milano e Parigi.

  • Se si rappresenta un brand estero di arredamento è pressoché impossibile avere nel mercato più di un distributore. 

E’ un paese piccolo (9 mil abitanti circa), tutti i player del settore si conoscono e in definitiva è Tel Aviv che detta legge sui brand esteri di livello alto. Gli architetti così come i clienti dalle altre città, Gerusalemme o Haifa, vengono a Tel Aviv per conoscere le nuove tendenze e approvvigionarsi.

In Israele entrano solo brand di qualità alta. C’è una certa concorrenza sul livello medio con i produttori locali.  Gli architetti lavorano preferibilmente con i marchi esteri, che danno loro più fiducia sulla qualità.

  • Dazi all’ingresso  per i mobili da cucina pari a 0%  

SE in possesso di “certificati di circolazione modello EUR.1” per attestare l’origine preferenziale negli scambi con Israele (così come tutti i Paesi extra UE legati all’Unione Europea da accordi tariffari). L’EUR.1 è un certificato di circolazione rilasciato dalla Dogana, su domanda scritta compilata dall’esportatore, che presuppone che le merci dichiarate abbiano tutti i requisiti per essere considerate di origine preferenziale. L’Agenzia italiana delle Dogane, con Circolare n. 227/D/2000, ha chiarito la procedura da seguire per l’ottenimento dello status di “esportatore autorizzato”, che attesta parimenti l’origine preferenziale delle proprie merci, mediante la sopra citata “dichiarazione su fattura”, senza limite di valore.

Location degli showroom: la location più prestigiosa e strategica nel mercato per l’arredamento (e anche per le cucine) di alta gamma e brand esteri è Herzelya Pituach, segue la zona Porto di Tel Aviv (in auge negli anni passati) e il Dan Design Centre