Dal 29 settembre 2019 per la prima volta nella sua storia, il
Regno dell’Arabia Saudita ha cominciato a rilasciare (al costo di 100 euro) il
visto d’ingresso ai turisti stranieri non religiosi[1],
donne comprese, e per di più in 7 minuti nell’aeroporto di arrivo.
Fino a quella data, il visto per i non-musulmani poteva essere rilasciato solo
per motivi di lavoro o affari. Il procedimento prevedeva la produzione di documenti,
interviste programmate per tempo a Roma prima del viaggio, e interminabili code
al controllo passaporti una volta arrivati a destino.
Insomma, nella culla dell’Islam il turismo non era contemplato: solo preghiera e business.
Oggi anche le turiste sono ammesse: prima le donne sotto i 40 anni non accompagnate da un uomo della famiglia spesso non ottenevano il visto, ora le turiste oltre ad essere accolte, sono esentate dall’obbligo di indossare la vestaglia nera abaya, pur mantenendo un vestiario “modesto”.
Questa apertura rivoluzionaria del Paese è l’esito di una lontana strategia di diversificazione economica, fatta inizialmente di buoni propositi e di recente da concreti provvedimenti, e comporta una profonda trasformazione insieme a importanti investimenti.
Il Paese, che detiene circa il 16% delle riserve mondiali di petrolio, dopo l’adesione dell’Arabia Saudita all’OMC nel 2005, sta promuovendo gli investimenti stranieri e nell’aprile 2016 sono state annunciate dal governo un’ampia serie di riforme socio-economiche, note come Vision 2030.
Voluto dal Principe ereditario, Mohammad bin Salman bin Abdulaziz Al-Saud, SAUDI VISION 2030 pone l’accento sulle riforme strutturali, le privatizzazioni e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di diversificare l’economia, creare nuove opportunità di lavoro e innalzare la qualità della vita nel Paese.
Opportunità per le imprese italiane
Mentre l’Arabia Saudita può contare su una rete di hotel e di transito aereo consolidata al servizio di milioni di pellegrini musulmani che si recano nel Paese per eseguire l’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca che ogni buon musulmano deve fare, e l’Umrah, la visita ai luoghi sacri, la nuova strategia turistica segna una partenza netta.
E’ per questo motivo che nel periodo 2017 – 2020 sono stati lanciati una serie di progetti di sviluppo che interessano le aree di maggior interesse turistico del paese: dai 5 siti Unesco
-Madain Saleh in Al-Ula, la più grande testimonianza della
civiltà Nabatea a sud di Petra in Giordania.
-At-Turaif District in Ad-Diriyah, la prima capitale dello Stato Saudita.
-Gedda Storica, la porta per La Mecca, dal grande valore architettonico
-Arte Rupestre nella regione di Hail, con iscrizioni antiche di 10mila anni
-Oasi di Al-Asha, con 2.5 milioni di palme da dattero, la più vasta oasi al
mondo.
allo sviluppo della lunga costa sul Mar rosso, per citarne alcune.
I progetti del turismo
Ecco i progetti, tra i più interessanti per le nostre imprese dei settori:
- costruzioni e infrastrutture
- ambiente ed energie rinnovabili
- arredamento
- sanitario
- filiera alimentare
- intrattenimento
The Red Sea Project (TRSP) – è il progetto più ambizioso al mondo nel settore del turismo di lusso e mira ad attirare turisti da tutto il mondo per visitare ed esplorare la costa occidentale saudita. Si prospetta un aumento del PIL saudita di 5,9 miliardi di dollari USA dall’anno successivo al completamento, quando coprirà 28.000 kmq. La prima fase dovrebbe essere completata entro il 2022, quando saranno costruite 3.000 camere d’albergo insieme a un aeroporto, un porto turistico e centri ricreativi. Il progetto è guidato dalla Red Sea Development Company (TRSDC). Si prevede che questo progetto attirerà 1 milione di turisti ogni anno, creando 70.000 nuovi posti di lavoro. Il completamento dell’intero progetto è previsto per il 2030.
Jeddah New Downtown – è uno dei numerosi piani per rilanciare la zona costiera del Mar Rosso. Il progetto, finanziato per una spesa di circa 5 miliardi di dollari, prevede la riorganizzazione della zona costiera di Gedda, con la costruzione di attività commerciali e nuove unità abitative. L’obiettivo è quello di rendere Gedda, al più laica delle città saudite, il fulcro commerciale ed economico tra Medio Oriente e Africa. L’inizio dei lavori è previsto per il quarto trimestre del 2019 e la conclusione della prima fase del progetto è prevista per la fine del 2022.
Neom Neom – Progetto lanciato nel 2017 a fronte di 500 miliardi di dollari di investimenti sauditi per la costruzione di un’innovativa città sostenibile di 26.500 kmq sulle sponde del Mar Rosso, nei pressi del Golfo di Aqaba. La sua posizione strategica dovrebbe facilitare la rapida affermazione della zona come centro globale in grado di collegare Asia, Europa e Africa. Il completamento della prima sezione di NEOM è previsto entro il 2025.
Al Qiddiya Project – costruzione di un resort vicino a Riad che comprenderà un parco a tema e un parco acquatico, con lo scopo di attrarre turisti e ospitare eventi culturali. Il costo dell’infrastruttura si aggira sugli 8 miliardi di dollari. I lavori, cominciati ad inizio 2019, dovrebbero terminare nel 2022.
Amaala 20 – Trasformazione di un’ampia zona costiera che si affaccia sul Mar Rosso in una destinazione turistica di lusso, con la realizzazione di un resort di 13.000 mq gestito secondo leggi che rispondono agli standard internazionali. Il progetto verrà finanziato dal Public Investment Fund (PIF) e dovrebbe contribuire a creare fino a 35.000 posti di lavoro, nonché 4 miliardi di dollari di ricavi annui. I lavori hanno avuto inizio nella prima metà del 2019 e il completamento dell’opera è previsto entro il 2022.
Fonti
cia.gov
https://vision2030.gov.sa/en
ice.it
[1] Il provvedimento di apertura dei confini ai turisti stranieri è sospeso per il Covid-19
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