La comunicazione coi clienti e la ricerca di nuovi.

Vi è saltato qualche viaggio all’estero? Dovete starvene in sede davanti al computer più del solito? Allora è giunto il momento di fare i Nerds, ma anche allo stesso tempo i Creativi.
Usiamo questa situazione per riorganizzarci, fare strategia, ma soprattutto per farci sentire!

Nella mia esperienza ho riscontrato spesso nelle aziende una certa ritrosità a contattare pro-attivamente i clienti. Questo anche da parte degli stessi commerciali ed export manager. 

Adesso c’è modo di fare questo lavoro, abbiamo un’ottima scusa, quella di dire che grazie al coronavirus ci stiamo concentrando nell’innovazione del prodotto, negli strumenti di marketing, e che ci stiamo preparando per presentarci sui mercati ancora più carichi di prima.

Prima di tutto, possiamo fare uno screening dei mercati di appartenenza dei nostri clienti e partner: quali adottano misure restrittive dei confronti dell’Italia? Quali no?

Questa operazione è importante, non tanto per sapere dove potremmo andare all’estero (sconsiglio vivamente i viaggi all’estero in questo momento), ma per impostare una comunicazione aziendale adeguata nei confronti dei clienti di quel paese.

E’ chiaro che se un Paese ha alzato barriere all’ingresso di Italiani nel proprio territorio, i suoi cittadini saranno più sensibili all’argomento e potrebbero avere un visione distorta della nostra attuale realtà.

E’ quindi importante e urgente chiarire la situazione e comunicare ai clienti che la nostra attività sta continuando, che la produzione così come la ricerca di innovazione è in atto, che i tempi di consegna sono quelli previsti e in caso non lo siano saranno aggiornati tempestivamente. Insomma dobbiamo farci sentire e comunicare che il nostro rapporto con loro non è inficiato da un virus, che per altro non sta interessando solo Cina, Sud Corea, Iran e Italia, ma tutto il mondo. 

Le restrizioni in atto riguardano le persone, non le merci!

Sul sito viaggiaresicuri.com, la consultazione è molto rapida: basta inserire il paese che vi interessa e se questo ha imposto misure restrittive nei confronti dell’Italia appare subito un riquadro rosso con le indicazioni. Altrimenti compare solo la scheda del paese.
In Aggiornamenti, inoltre sono elencati tutti i paesi che hanno o stanno prendendo provvedimenti in merito al COVID-19.

In questo momento i Paesi in allerta sono la maggioranza, con livelli di restrizione diversi: da quelli che rispediscono al mittente seduta stante i passeggeri provenienti dall’Italia a quelli che hanno previsto misure di controllo della temperatura e quarantena per i casi sospetti, ma non impediscono l’ingresso nel proprio territorio.

Vale la pena segnalare alcuni Paesi, tra quelli che hanno un intenso interscambio commerciale con l’Italia, che ad oggi – ripeto ad oggi – non presentano nessuna restrizione in relazione al Coronavirus:

Svezia, Belgio, Paesi Bassi, Bosnia Erzegovina, Canada

Questa situazione di emergenza, può essere utilizzata in chiave positiva per pensare alle nostre strategie, per svecchiare il sito, per rivedere il sistema di promozione digitale e quindi per implementare nuove forme di comunicazione online via web, attraverso sito/blog, i canali email, social, whatsupp ecc.

Ecco cosa mi è successo ieri:

mi sono messa a far ordine tra i biglietti da visita, operazione noiosissima ma non inutile.
Ne ho ritrovati alcuni appartenenti a operatori e buyers che avevo smesso di contattare da un po’. Me li sono messi in ordine con il proposito di scrivere loro o chiamarli nei prossimi giorni
Uno di questi è un distributore di arredo algerino che avevo conosciuto in una fiera ad Algeri anni fa e con cui sono rimasta in contatto anche se non avevo mai concluso nulla di significativo.
L’ho chiamato subito per chiedergli come stava, cosa si dice ad Algeri di questa piaga globale e per presentargli un’azienda di arredi su misura.
Di solito, mi tiene al telefono 10 secondi, mi dice che è in macchina e che sta correndo da qualche parte, finisce sempre con ‘Orsettà, écrivez-moi un e-mail’ a cui regolarmente non risponde mai. 

Ieri invece era un altro: curiosissimo di sapere cosa sta succedendo da noi, se io e i miei parenti stiamo bene, se le aziende producono. Mi ha chiesto come si trasmette il virus, cosa bisogna fare per evitarlo, che sintomi provoca. Da loro non c’è ancora il tamtam di informazione che c’è da noi.
Dopo di ché mi ha chiesto se conoscevo aziende produttrici di sedie per ufficio. Ha un ordine importante per un’area polifunzionale e lui non tratta attualmente marchi di questo segmento.
Ho girato subito la richiesta di preventivo a un mio contatto in Veneto. Abbiamo mandato il preventivo seduta stante … ora incrociamo le dita, ma se non lo avessi chiamato, se non gli avessi spiegato per filo e per segno quello che so del Covid19, non avrei mai saputo di questa opportunità.

Foto presa da:   https://www.psicologiatorino.org/5-curiosita-sulla-comunicazione/